giovedì 24 novembre 2011

Forse, magari potrebbe essere vero. Ma anche no

Una delle lezioni più importanti dei corsi di giornalismo riguarda l'affidabilità della notizia e di conseguenza la credibilità dell'autore.

In questo caso, meglio parlare proprio di autore più che di giornalista vista la professionalità dimostrata.

Una regola base del mestiere vuole che se la notizia c'è si pubblica, altrimenti si lascia stare. Soprattutto, un giornalista può definirsi tale quando l'utilizzo del condizionale è effettivamente giustificato dal contesto e non diventa una sorta di scudo di fronte a probabili svarioni. In pratica, o la notizia è confermata e allora si usa il presente o la fonte non è verificabile e allora non si pubblica.

La smania di strillare un titolo o di sgomitare nel magico mondo delle 'cose' pubblicate online porta però ad abitudini nel migliore delle ipotesi definibili curiose.

Nel caso specifico, la possibilità di aver pubblicato qualche cosa di non vero fa addirittura parte del sommario. In pratica, il fautore di questo capolavoro pretende di dare una notizia mettendone in dubbio l'affidabilità. Cioè, mette in discussione sè stesso.

Grandioso esempio di autocialtroneria. Senza condizionale.