giovedì 24 marzo 2011

Quell'oscuro legame tra l'Amministratore Delegato e la giornalista


La comodità degli strumenti Web per impaginare gli articoli è talmente fuori discussione che a volte può giocare brutti scherzi. Soprattutto per chi non conosce la fisionomia dell'Amministratore delegato di Telecom Italia Franco Berbabè, la fotografia a corredo dell'articolo de Il Sole 24Ore può sollevare qualche perplessità. Quale destino può infattti aver colpito la giornalista per ritrovarsi con un aspetto, professionale sì, ma non esattamente il prototipo della femminilità?


Per chi invece lo conosce, i dubbi sono di altra natura. Qualcuno potrebbe infatti sospettare che il dirigente abbia voluto soddisfare qualche desiderio recondito e assumere un nome del tutto diverso, pur non rinunciando alle proprie sembianze.

In ogni caso, riuscire a cogliere al primo sguardo la differenza tra titolo, sommario, eventuale foto e autore (o come in questo caso, autrice) dell'articolo forse comporterebbe qualche secondo di cura in più degli impaginati, ma aiuterebbe a contenere i bizzarri effetti collaterali come questo.

mercoledì 23 marzo 2011

Tra e titolo e sommario ci rimette la matematica


Da qualche giorno a questa parte viene da dubitare sul postulato secondo cui la matematica non è un'opinione. Dopo le personali interpretazioni sulle cifre del nuovo browser Microsoft, anche la classifica del Campionato di Calcio di Serie A incontra qualche problema.


O meglio, la versione online del Corriere della Sera e i relativi redattori hanno qualche problema con la matematica. Titolo e sommario fanno infatti fatica ad andare d'accordo; con tutti i mezzi a disposizione per ocmunicare non sarebbe stato male vedere i relativi responsabili provare a usarne con profitto almeno uno.


Con buona pace dei milanisti, la ragione è dalla parte del titolo, ma la dimostrazione di accuratezza non sembra degli migliori.

venerdì 18 marzo 2011

Mettiamoci pure d'accordo

La libertà di opinione non si discute, ma ogni tanto qualche forma di controllo su come viene espresso tale diritto non sarebbe male.

Nella migliore delle ipotesi viene infatti da sorridere a vedere come vengono divultate alcune notizie o presunte tali, da diversi giornalisti, o presunti tali.

Fa uno strano effetto vedere come la stessa notizia, peraltro molto simile in tutti i casi e sospettosamente vicina al comunicato stampa, sia trattata in modo diametralmente opposto.

A maggior ragione, quando la stessa identica cifra ufficiale, almeno quella in un caso viene giudicata positiva, e nell'altro negativa. Comincia a sorgere il sospetto che il potere dei giornalisti presto riuscirà a ribaltare quella convizione forse obsoleta per cui la matematica non è un'opinione.