Per quanto sia un mestiere dove si lavora sempre sotto pressione, l'ansia da prestazione di alcuni giornalisti, colpisce ancora. E colpisce molto male, ai limiti del buon gusto e forse un pochettino oltre.
Soprattutto quando di mezzo c'è la vita di migliaia di persone e il futuro di altrettante, un minimo di attenzione non guasterebbe.
Pensare che bastino 3,5 milioni a risolvere la tragedia del Nepal è nella migliore delle ipotesi una mancanza di rispetto per i diretti interessati.
Per non parlare dei lettori, ma quelli ormai sono carne da click, da pescare all'amo con qualsiasi artificio usato come esca.
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