martedì 12 aprile 2011

Le strane mutazioni degli scienziati cinesi


Tra i fondamenti del giornalismo che in genere vengono (o dovrebbero) essere insegnati alle nuove leve, oltre ai principi dell'etica del mestiere, rientra un buon rapporto con la grammatica e la sintassi.

In particolare, tra i casi didattici citati come esempio di errori grossolani, rientra l'utilizzo del termine
suo (in questo caso loro) al posto del più corretto proprio.

Senza la pretesa di entrare nei dettagli della questione da un punto di vista rigorosamente stilistico, anche gli insegnanti più accondiscendenti in certe situazioni non transigono, soprattutto al fine di evitare brutte figure. Se da una parte molto spesso si tratta di applicare un linguaggio magari meno puro ma più vicino a quello parlato dalla gente e quindi più facile da capire, l'uso disinvolto porta facilmente a curiose ambiguità.

Un esempio interessante lo fornisce questa volta il sito di la Repubblica, dove da una certa superficialità nell'affrontare l'argomento, e dalla quale emerge una considerazione non esattamente elevate dei possibili lettori, ne deriva una notizia effettivamente insolita.

Da come è stato scritto il sommario infatti emerge che dei ricercatori cinesi, per ragioni che sarebbe interessante scoprire, a seguito di una manipolazione genetica hanno probabilmente ottenuto risultati ben diversi da quelli attesi.

E' infatti clamoroso scoprire come a seguito dell'operazione gli stessi scienziati si siano messi non solo a produrre latte, ma che si tratti anche di latte materno. Resta poco chiaro il legame tra la manipolazione delle mucche e il fatto che i ricercatori si siano messi a produrre latte, ma su questo è meglio non indagare.

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