Qualche giorno fa, gli studenti di Busto Arsizio e dintorni sono scesi in piazza per un'iniziativa tanto insolita quanto lodevole.
Invece della usuale manifestazione di protesta contro qualcosa, hanno voluto dimostrare compatti impegno e forza di volontà contro l'avanzata delle cosche mafiose in Lombardia.
Iniziativa in grado di sostenere da una parte il lavoro svolto proprio in quei giorni dalle forze di polizia, con diversi blitz di successo, e dall'altra di dimostrare come sia possibile frenare il fenomeno senza stare a guardare.
Chi invece sembra aver preso con una certa superficialità l'evento è l'autore dell'articolo, o almeno quello del titolo nell'articolo pubblicato su Corriere.it.
Sembra infatti non sia stata posta grande attenzione a verificare dove si trovi in realtà Busto Arsizio. Invece di affidarsi all'intuito o a un fugace sguardo a una cartina, o magari alla consulenza del primo passato nei paraggi, spendere qualche secondo ad approfondire (magari sul Web visto che si tratta di una testata online) l'esatta posizione di Busto Arsizio (per la cronaca, in provincia di Varese) sarebbe risultato utile a infondere un sentimento di professionalità nei confronti dell'autore.
Avrebbe potuto così scoprire, probabilmente con una certa sorpresa, che collocarla nel milanese equivale più o meno a sostenere che Salerno si trova nel napoletano.
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